martedì 22 dicembre 2009

ALTRA PICCOLA PUBBLICAZIONE




Mi è arrivata la notizia che un mio racconto è stato pubblicato l' 11 dicembre in un libro di racconti intitolato " parole in corsa".
La notizia come l'altra volta è arrivata in un momento non troppo felice( l'altra volta era arrivata il giorno dopo il licenziamento di Annalisa, adesso dopo che mi sono rotto il piede), ma comunque ha portato un soffio di soddisfazione. Speriamo che le cose migliorino!

Questo è quello che scrive il sito dove si può acquistare il libro.

l concorso “Parole in Corsa” è nato nel 2003 da Trambus per contribuire alla qualificazione del rapporto tra i fruitori dei mezzi pubblici di Roma e le aziende di trasporto. In questa settima edizione oltre 1500 viaggiatori hanno risposto al bando inviando un racconto breve. Quasi tutti gli scritti sono stati pubblicati sui siti delle aziende. 170 tra i migliori sono raccolti in questo volume. A decretare i vincitori del concorso letterario sono intervenuti in giuria quest’anno tre scrittori: Antonio Pascale, Pulsatilla, Elena Stancanelli. Questo il link del sito: http://www.miligraf.it/

Con questa notizia colgo l'occasione fare gli auguri.

BUON NATALE A TUTTI!!!!


venerdì 6 novembre 2009

LA MIA PRIMA INTERVISTA





http://guide.supereva.it/cartoni_animati/i...giorgio-gerbino

Questa è la mia prima intervista speriamo non sia l'ultima. Sono rimasto sorpreso quando Enrico mi ha chiesto di rilasciargli un' intervista .Be, insomma, è stato piacevole.....

Ora mi monto la testa così magari scrivo qualcosa di decente....
Nell'intervista spiego quali sono i progetti a cui sto lavorando..... speriamo bene!

venerdì 30 ottobre 2009

IL RISVEGLIO



Finalmente era pronta, anni passati a cercare i pezzi mancanti,sognando la prima strada che avremmo percorso insieme.
Mi ricordo il nostro primo incontro, avevo appena finito di lavorare e stavo cercando dei pezzi per una vecchia Opel Corsa,il mio amico era uno spilorcio,non ne voleva sapere di comprare un nuovo carburatore e quindi mi toccava fare la caccia al tesoro ,tra gli sfasci della zona.
Io odiavo quei luoghi,era come entrare in un cimitero di morti viventi ,c'era ancora tanta vita in quelle vecchie lamiere, come mai nessuno se ne accorgeva?
Interessi, solo interessi.Erano state condannate per qualche legge sull'inquinamento fatta ad pesonam,parlano di innovazione ,tecnologia,ambiente senza neppure saperne il significato.
Il nostro governo è sempre pronto a fare leggi per il rinnovamento,auto nuova,casa nuova,elettrodomestici.... la farranno mai una legge per avere dei politici nuovi visto che il più giovane ha combattuto affianco a Garibaldi?
Meglio non pensarci.
Ero arrivato allo sfascio di Franco, ci scambiammo le solite quattro battute per non far sembrare la realtà troppo noiosa,alla fine mi disse che il pezzo ce l'aveva ,ma se lo volevo a buon prezzo dovevo smontarmelo da solo.
Franco mi portò davanti all'auto per il trapianto di organi,ma io venni attratto da uno spoiler che sbucava fuori da un telo.Mi informai sul malato, era una vecchia Toyota Supra del 99. Non aveva un bell'aspetto ,il motore era andato aveva il davanti praticamente distrutto,semi asse,sospenzioni,turbo era un disastro. Però vedevo una possibilità,la vita scorreva ancora dentro lei ed io non potevo abbandonarla.
Dopo aver smontato il carburatore dissi a Franco che sarei venuto a prendere la toyota con il carro attrezzi.Mentre uscivo da quel luogo non avevo il coraggio di guardarmi attorno, era come entrare in un canile,sai che ne puoi prendere uno anche se li vorresti tutti e tutti, vorrebbero te.
Ho passato un' anno ,sette mesi e cinque giorni a cercare dei nuovi organi in giro per i numerosi trapianti, è stato uno sporco lavoro ma qualcuno doveva pur farlo.
Alla fine ce l'avevo fatta era il momento tanto atteso,dovevo girare la chiave che avrebbe dato la scintilla per far risorgere la bestia,mi sentivo tanto come nel film " Frankenstain".
Il motore fa fatica,forse non arriva la benzina ma ecco un ruggito,la bestia finalmente si è svegliata, la sua rabbia fa tremare l'intero garage e io non riesco più a trattenerla .Per troppo tempo è rimasta in gabbia, è giunto il momento di liberarla ha bisogno di nutrirsi e li fuori, potrà avere tutto l'asfalto che vuole....

martedì 15 settembre 2009

ESORDIO




Questo è il mio esordio nel mondo del fumetto.
Ho sceneggiato una storia breve per l'albo " nuovi mondi ", edito Alienpress e Doubleshot,le matite sono di Umberto Petroncelli,in arte "umi del mare".
L'albo è composto da storie di esordienti come me e di grandi del fumetto italiano,tra cui Recchioni,Bartoli,pontrelli ecc ecc ecc.
Sono felicissimo finalmente l'impegno che ci metto sta dando qualche frutto,naturalmente spero sia solo l'inizio......

L'immagine sopra è la copertina fatta dal grande Decubellis, l'albo uscirà a Lucca spero vi piacerà...

giovedì 3 settembre 2009

la rabbia di un lupo


30 agosto 2009

Ogni giorno è peggio,non riesco più a trattenere dentro di me la parte irrazionale,ci ho provato in molti modi in questi giorni ma senza risultato.
Tutto è iniziato per gioco e ora devo sopportare la cruda realtà.
Mi chiamo Giorgio e faccio parte della guardia forestale,lavoro nell'Appennino abruzzese,dopo il terremoto tutto è cambiato compresa la mia vita e quella di Anna,la mia compagna.
Era venerdi me lo ricordo bene, Anna era tornata a casa in lacrime,le avevano appena dato la lettera di licenziamento.La sua azienda una grossa clinica medica,aveva deciso di utilizzare i suoi dipendenti come merce da ricatto nei confronti della regione che, aveva la colpa di non dargli nuove convenzioni.Io cercavo ci consolarla in ogni modo ma non serviva a niente,nulla riusciva a fermare quel fiume di lacrime.Anna era delusa, soprattutto dal suo primario il quale aveva nascosto tutto fino alla fine, diceva a tutti di stare tranquilli che non sarebbe successo nulla ed ora lui, in pensione, lavorava al posto suo e di altri 7 colleghi.
Facevo il turno di notte quel giorno e decisi che forse era il caso di uscire prima,volevo passare al bar di Marco avevo bisogno di bere.
Era da tanto che non bevevo e quindi l'acool ci mise poco a rendermi privo di ogni razzionalità.
Marco vedendomi in quello stato mi tolse le chiavi dell'auto, decisi quindi di fare la ronda notturna a piedi. In quella settimana i lupi avevano iniziato a colpire e a farne le spese erano le pecore degli allevatori della zona che, avevano promesso di vendicarsi con le loro mani.Io dovevo fare in modo che questo non accadesse.
Era mezzanotte, il freddo non era abbastanza forte da darmi fastidio questo, grazie anche a tutto il rhum che mi ero bevuto. Seguivo il sentiero principale, quello percorribile con le auto,
all'improviso sentii dei rumori arrivare da dietro alcuni alberi,illuminai con la torcia ma non vidi nulla,mi avvicinai cautamente con la mano sulla pistola di ordinananza.
Niente.Forse era stato solo il vento,mi girai per continuare la mia ronda notturna ma mi dovetti fermare immediatamente.Un lupo era proprio davanti a me,un grosso maschio a pochi passi mi guardava fisso negli occhi, non dovevo muovermi i lupi non attaccano l'uomo se non sono messi alle strette.Il lupo però rimase fermo a fissarmi,non so perchè ma iniziai a parlargli, quel povero animale fu sommerso dai miei problemi per circa 30 minuti,alla fine pensai bene di chiedergli un favore ,dovevo essere proprio ubriaco :

"Non sai quanto desideri la tua liberta... Puoi vagare indisturbato tra queste montagne senza che nessuno possa fermarti,vorrei un pò della tua rabbia... vorrei fargliela pagare alla gente che ogni giorno calpesta me e le persone che amo"

Il lupo rimaneva immobile davanti ,mi guardava fisso negli occhi.

"Ho sentito tante storie da ragazzino,persone morse da lupi che prendevano poi loro stesse le sembianze del loro aggressore.... Non è che potresti mordermi?"

Il mio corpo si mosse da solo,mi stavo avvicinando al Lupo che all'improvviso inizio a mostrae le sue zanne ,i lupi non attaccano se non sono messi alle strette, be io me l'ero proprio andata a cercare.
L'attacco dell'animale fu fulmineo, mi morse al braccio sbattendomi a terra, cercai di staccarmelo da dosso in ogni modo e alla fine ci riuscii.
Il lupo con il muso ancora sporco di sangue mi guardò ancora fisso ,in quel momento mi accorsi che non era un'animale che mi stava fissando, era un diavolo i suoi occhi erano tizzoni ardenti.Un attimo dopo l'animale era scomparso tra gli alberi e io avevo il suo ricordo impresso nel mio braccio.
Tornai a casa e mi inventai una scusa, non volevo che la gente pensasse che ora i lupi attaccassero anche l'uomo.
Da quel giorno le cose cambiarono,non mi trasformavo in lupo nelle notti di luna piena,non avevo ne zanne ne peli, quell'animale aveva esaudito la mia richiesta.La rabbia dentro di me cresceva di giorno in giorno,ero diventato intrattabile.Anna un giorno tornò a casa,era come al solito triste mi disse che il suo primario stava mettendo in difficolta lei e i suoi colleghi e che ora, pensava di trasferirsi in Lombardia dai suoi genitori, forse lì avrebbe trovato più facilmente lavoro.L'idea che Anna potesse allontanarsi da me mi fece scoppiare,presi l'accetta per tagliare la legna e mi diressi verso il bosco.
Quel giorno tre alberi perirono sotto i miei colpi,tre povere anime innocenti,giurai che avrei vendicato anche loro.Il lupo mi aveva donato solo la rabbia e l'odio ora dovevo crearmi delle zanne affilate, per placare questa sete di vendetta.Dovevo entrare in azione,mi avrebbero tolto la mia piccola Anna,il mio corpo era spinto da spasmi atroci,mi sentivo come un tossico in astinenza.
La sera dopo mi decisi che era il tempo,non fu difficile trovare il primario di Anna,viveva solo in una villetta isolata.
Lo trovaro dopo tre giorni nel parco nazionale del gran sasso,la polizia disse che non avevano mai visto una cosa del genere, l'uomo era praticamente irriconoscibile.
Da quel giorno non riuscivo più a guardarmi allo specchio,pensavo e ripensavo a quella sera,la cosa che mi fa più paura è che quei pensieri mi procurano gioia, si ho gioito a fare a pezzi quell'uomo.
I lupi attaccano le loro prede per poter soppravivere, io invece lo faccio per nutrire la rabbia che ogni giorno cresce dentro di me, pretendendo sempre più sangue.

mercoledì 5 agosto 2009

NIHONTO




La spada rifletteva radiosa la luce del nuovo giorno ,non sapeva ancora che il suo sorriso, sarebbe stato macchiato del sangue impuro di vittime sacrificali, che servivano a dare alla sua vita un significato.Il sapore del sangue non le aveva mai dato gioia,soprattutto all'inizio quando giovane e senza peccato,si pavoneggiava mostrando il suo corpo privo di qualsiasi imperfezione.
Ora erano le imperfezioni a renderla unica e il sangue serviva da contorno ad una vita vissuta interamente nella sua crudeltà.
Non l'aveva scelta lei quella vita, ma si era accontentata senza lamentarsi troppo e predendo tutto ciò che le veniva concesso,con un gelido sorriso.
Aveva incontrato sulla sua strada timide imitazioni di se stessa anche se non capiva il perchè...
Lei voleva fuggire dal suo destino ed invece altri cercavano di imitarla, questo le causava una rabbia incontrollata,che la portava ad uccidere quelle copie stupide e senza senso di una realtà priva di umiltà.
L'umiltà di vivere una vita propria e non quella altrui, di riuscire a farcela grazie alle proprie forze senza compiacimenti vergognosi che, portano solo ad una fine senza onori ne lodi.
La sua vità è basata sull'onore, la sua gloria viaggia nei secoli senza essere intaccatta, è questo il destino scelto per lei. Lei è una nihonto è può seguire solo una via....

sabato 4 luglio 2009

Savana's school (capitolo 2)




Nick
quella sera non riusci a prendere sonno,guardava il cielo stellato e pensava a Lisa, ad un certo punto un rumore,proveniente da dei cespugli alla sua destra,fermò i suoi pensieri.
Era Lisa ,aveva portato una parte della zebra catturata quel giorno insieme a Nick.

"Questo è ciò che è avanzato,prendilo è tuo te lo sei meritato"

La iena si avvicinò timidamente alla leonessa.

"Perché sei qui Lisa?"

"Be tiho portato gli avanzi ,io mantengo le promesse"

Nick guardò fisso Lisa negli occhi .

"Non credo sia solo questo,hai rischiato portandomi parte degli avanzi, se le altre leonesse venissero a saperlo,saresti punita da Jacko,il leone maschio che è a capo del vostro branco."

La leonessa distolse per qualche secondo lo sguardo,gli occhi di Nick le mettevano soggezione.

"Tu hai detto che io ti piaccio, è la prima volta che sento queste parole."

Nick si avvicino ancora di più a Lisa

"Ti piaccio ?"

La leonessa un po' imbarazzata indietreggiò di qualche passo

"Tu sei una iena e io sono una leonessa,non si può cambiare ciò.
Io appartengo a Jacko come tutte le altre,non c' è amore in questo, lui ci ha vinto in combattimento ,questa è la natura e nessuno può cambiarla"

Nick si avvicinò nuovamente e Lisa che, indietreggiò fino a trovarsi contro un albero.

"Lisa non hai risposto alla mia domanda, io ti piaccio?"

"Stai lontano da me, non metterti nei guai."

Dopo quelle parole la leonessa corse via e sparì tra i cespugli. Robert il compagno di Nick era rimasto ad osservare la scena in silenzio e ora si fece avanti.

"Lisa ha ragione, non si può cambiare la natura,non metterti in guai grossi dai quali non potresti più uscirne."

Nick non riuscì a non rispondere..

"Sono stato forse io a scegliere di essere una iena?No ,alcune cose ci vengono imposte.
Ci dicono questa è la natura! Ricordati però una cosa, nessuno potrà mai imporci chi amare."

Dopo quella chiacchierata i due andarono a dormire, anche se Nick non riuscì a chiudere occhio, l'indomani avrebbe cambiato il proprio destito,l'indomani la natura non avrebbe più scelto al suo posto.

Il sole segnò l'iniziò di un nuovo giorno,al risveglio Nick non c'era più, Robert se ne accorse e chiamò immediatamente Bud.

"Bud sai per caso dovNick?"

La grossa iena ancora semi addormentata fece segno di no con il capo,Robert sapeva dove poteva essere il suo compagno e senza perder tempo corse via.
" Bud andiamo alla grande roccia,Nick sta andando a sfidare Jacko!"

Nick intanto era arrivato ai piedi della grande roccia

"JACKO VIENI FUORI,SONO QUI PER SFIDARTI!"

In breve la iena fu circondata dalle leonesse ma un ruggito le fece allontanare, Jacko era arrivato.

"Tu chi sei e che cosa vuoi?"

La iena non mostrò incertezze.

"Mi chiamo Nick, sono venuto a sfidarti perché,voglio Lisa!"

Le leonesse si girarono a guardare la loro compagna ,la più anziana gli chiese se conosceva quella iena.

"No, non conosco quella iena.
Jacko
lascia che ci pensi io a questa faccenda!"

A Lisa bastarono due balzi per arrivare vicino a Nick, poi iniziò a parlare a bassa voce.

"Che cosa stai facendo?Vuoi farti uccidere per caso?

"Lisa non hai ancora risposto alla mia domanda,io ti piaccio?"

La leonessa si fece più minacciosa e questa volta alzò la voce.

"VATTENE VIA!"

A quel punto però intervenne Jacko.
"Lui mi ha sfidato e io ho l'obbligo di accettare la sua sfida,a meno che lo sfidante si dichiari vinto in partenza"

Nick si fece avanti

"Jacko io non mi tiro indietro quindi, possiamo pure cominciare"

Il combattimento ebbe inizio, la giovane iena partì come un fulmine,il suo balzo però, fu intercettato facilmente dal leone che con una zampata, lo fece sbattere a terra.
Il colpo fu duro e l'incontro sembrava già terminato ma Nick, se pur con difficoltà, si alzò e ripartì all'attacco.
Il leone anche questa volta lo intercettò e la giovane iena, fu risbattuta a terra con violenza. Intanto Robert e Bud erano giunti sul posto.

"Robert che facciamo?"

"Possiamo solo fare una cosa,
io distraggo Jacko e tu porti via Nick il più lontano possibile"

Le iene partirono in soccorso del loro compagno,ma furono fermati proprio da Nick.

"State lontani,questa è una sfida e nessuno deve interferire sono stato chiaro?"

I due si fermarono,Nick era ancora a terra e perdeva sangue da una zampa, si girò verso Lisa

"Non hai ancora risposto alla mia domanda..."

Lisa rispose in lacrime

"Si tu mi piaci!"

Quelle parole diedero una nuova forza alla giovane iena che si alzò pronta ad attaccare nuovamente.
Jacko fu impressionato da tanta determinazione, il suo avversario se pur stremato non rinunciava alla lotta.

"Ho combattuto contro parecchi avversari, ma nessuno ha mai dimostrato una forza d'animo come la tua."

Nick rispose se pur con fatica.

"Tu combatti per te stesso, io invece combatto per la femmina che amo.Resisterò fino a che l'ultima goccia del mio sangue non abbandonerà il mio corpo!"

Jacko si sentì sconfitto udendo quelle parole."

"Hai vinto, puoi prenderti Lisa."

Da quel momento Lisa e Nick vissero insieme felicemente.


Alla fine della storia in classe regnava il silenzio generale,la piccola iena rialzò la zampa per fare una domanda a Cesare.

"Maestro ma è vera la storia che ci hai raccontato?"

Il grosso elefante rispose

"Certo che è vera e, la maculazione della tua pelliccia lo dimostra.
Ti sei mai chiesto perché alcuni della tua razza anno la pelliccia completamente scura e altri,come te no?
Le iene dalla pelle maculata sono i discendenti della stirpe di Nick e Lisa, nelle tue vene scorre il sangue di Nick,la iena che cambiò il proprio destino sfidando la natura,fanne buon uso!
Ora do i compiti per casa....

Questa è la prima storiella,una delle tante che spero un giorno vadano a comporre un libro illustrato per bambini....

giovedì 18 giugno 2009

Savana's school



Siamo nella savana,oggi è il primo giorno di scuola per molti cuccioli,sono tutti riuniti vicino ad una pozza d'acqua ,ci sono piccoli di leone,di gazzella,zebra, iena e altri ancora.Dopo poco la terra inizia a tremare,vediamo arrivare un elefante gigantesco,si ferma vicino al piccolo gruppo ed inizia a parlare:
"La savana è un luogo dove tutto è possibile,oggi potrei narrarvi le gesta eroiche della zebra Buba oppure dei sogni di Joy ,il rinoceronte che voleva volare ...Ho deciso però di raccontarvi di Nick la iena innamorata,che sfidava la propria natura per amore.....
Che maleducato ! Mi sono dimenticato di presentarmi, io sono Romolo il vostro insegnante di narrativa,quindi aprite bene le orecchie,perché poi a casa mi dovrete fare il riassunto."

Dal piccolo gruppo un cucciolo di iena si fece avanti e titubante alzò la zampa.

"Maestro lei ha detto che una iena ha sfidato la natura,quindi non è vero quello che dicono tutti ?"

" Cosa direbbero?"

La piccola iena con lo sguardo verso il basso rispose

"Dicono che noi siamo dei codardi...."

L'elefante guardò il piccolo cucciolo tremante e poi rispose:

"non esistono animali codardi, ogni giorno noi sfidiamo il mondo,tutto ci è contro, ma ci alziamo e andiamo avanti, ora ti racconterò le gesta del tuo antenato, spero che questo ti possa insegnare qualcosa...."

Tutta la classe era silenziosa con lo sguardo fisso verso l'elefante.

"Bene incominciamo....
Era un giorno come tanti altri nella savana,un gruppo di leonesse era a caccia,nascoste nell'erba alta vi erano anche 3 iene che guardavano la scena.

"Nick appena le leonesse hanno finito ,noi entriamo in azione e cerchiamo di portargli via più carne possibile..... Nick mi stai ascoltando? Nick sveglia!"

Nick ,che era la iena più giovane ,era come ipnotizzato dalle leonesse,in particolare da Lisa un esemplare giovane di tre anni.

"Ho capito Robert,ma perché dobbiamo rubare il cibo alle leonesse? Non potremmo procurarcelo per i fatti nostri e lasciarle in pace?"

Affianco a Robert e a Nick vi era Bud,una iena della stessa età di Nick ma con qualche decina di chili in più..

"Nick è innamorato,non lo sapevi Robert?"

Nick imbarazzato fece segno a Bud di smetterla.

"Vai avanti Bud,di chi sarebbe innamorato Nick?"

" Di Lisa ,la leonessa giovane del gruppo uauauuaua"

"Finiscila Bud,non sono affari tuoi, non ti dirò più nulla!?"

Robert guardò torvo il suo compagno

"Nick non voglio farmi gli affari tuoi, ma come membro anziano devo avvisarti di alcune cose....Lo sai chi mi ha fatto questa cicatrice nell' occhio sinistro,lasciandomi cieco a metà? E' stata Clara, la leonessa più anziana del gruppo che vedi la davanti...Noi non siamo leoni,siamo iene ci cibiamo dei loro scarti approfittando delle loro disattenzioni....Ascolta un mio consiglio,stalle lontano...


Intanto la caccia delle leonesse stava continuando,avevano avvistato una zebra e subito gli si erano avventate contro,l'animale però era molto veloce ed era riuscito a seminare tutti tranne Lisa.
La zebra si stava dirigendo a tutta velocità verso il nascondiglio delle tre iene,fu Robert il primo ad accorgersene.

"Via andiamo via o verremo schiacciati!"

Bud e Robert fuggirono via,mentre Nick rimase fermo ed immobile ad aspettare l'arrivo della preda.

"Nick vieni via,ti uccideranno!"

Nick aspettò il momento giusto e poi balzò addosso alla zebra prendendola per il collo, l' animale perse l'equilibrio e cadde. Lisa ci mise poco ad arrivare,con un balzo prese la zebra ad una coscia,il combattimento durò poco e la zebra ebbe la peggio,dopo Lisa iniziò ad avvicinarsi a Nick

"Tu chi sei?Un altro ladruncolo di cibo?!"

La leonessa si avvicinava sempre più minacciosa,ma Nick non si mosse di un centimetro..

"Non sono un ladro,io ti ho aiutato a prendere la zebra, è tutta tua prenditela"

Lisa ora era di fronte alla iena..

"Non credo alle tue parole,perché poi l' avresti fatto?"

Nick rispose senza pensarci un secondo

"Perché mi piaci!"

Lisa era rimasta come pietrificata dalla risposta della iena,non credeva alle sue orecchie,intanto il gruppo di leonesse che era rimasto indietro si avvicinava..

"Le mie compagne stanno per arrivare è meglio che vai via,cercherò di lasciarti qualche avanzo se riesco"

La iena scappò e raggiunse i suoi compagni

"Nick sei diventato matto, io sono il più anziano del gruppo e se ti ordino di scappare, tu scappi....
Di che avete parlato?"

" Gli ho detto che mi piace..."

Robert rimase di pietra mentre Bud iniziò a rotolarsi in terra dalle risate

continua la prossima settimana...

Una piccola scuola nella savana,gli alunni sono i cuccioli di tutte le razze di animali esistenti in quel territorio,Romolo (l'elefante) ogni giorno racconterà, le storie che hanno reso miti alcuni animali della savana....
Credo in questo progetto, sto lavorando anche su altri ma questo a qualcosa di speciale.....



mercoledì 10 giugno 2009

CACIO E PEPE TG



E’ una giornata qualunque alla redazione della televisione locale “cacio e pepe”,sta per essere trasmesso il telegiornale delle 20 ,e come al solito Nando il commentatore è in ritardo…

“Nando ,non puoi arrivare sempre in ritardo alla prossima ti caccio via”

L’uomo sorridendo prende posto nel bancone:

“Cesare per quello che mi pagate è gia tanto che vengo….”

“Nando lasciamo perdere,mi raccomando dai solo le notizie e non fare commenti come l’ultima volta!”

“Cesare io sono un commentatore televisivo e quindi commento,se volevo fare il lecchino facevo il tuo di lavoro o andavo a lavorare altrove e non c’è bisogno che dica doveg7….”

Cesare l’avrebbe fulminato ma non c’era tempo e quindi diede i fogli delle notizie a Nando e fece partire la sigla.

“ Buona sera a tutti, non perdiamo tempo e sentiamo le ultime notizie dal nostro bel paese.

I deputati del pdl dopo la vittoria schiacciante alle europee hanno detto che ora porteranno i loro valori in Europa.il primo ministro cieco,sapete di chi sto parlando ,

quello del festino alla villa del nostro presidente del consiglio, si è dimesso per entrare nel parlamento europeo,mi sa che vuole continuare a condividere certi valori con i nostri parlamentari.”

Cesare dopo quel commento si era messo le mani nei capelli.

“Passiamo alla prossima notizia,un gruppo di ricercatori di San Diego,ha appena divulgato gli esiti di una loro ricerca ,la quale dimostrerebbe che un sonno tranquillo aiuterebbe a risolvere i problemi….

Secondo fonti attendibili questa ricerca è stata finanziata dal gruppo italiano denominato Fininvest , infatti non c’è dubbio che da quando gli italiani dormono per il nostro presidente i problemi sono spariti”

Cesare ormai era passato a piangere senza sosta…

“Ed ecco l’ultima notizia appena giunta in redazione,il ministro della pubblica amministrazione ha dichiarato che il salario degli italiani sta guadagnando potere d’ acquisto…”

Nando avvicina il foglio per vedere se a letto giusto,poi prende il telefono

“Scusate devo comunicare con la redazione….Cesare ma è vera sta notizia?No ,perché non vorrei che qualcuno mi stesse fregando i soldi , visto che la mia busta paga piange sempre la solita miseria….ah… ho capito, stava parlando dei loro stipendi ,tanto per cambiare….”

Nando chiude la telefonata per rivolgersi nuovamente al pubblico da casa

“Cari telespettatori e tutto dal vostro Nando ,un consiglio se io fossi in voi inizierei a dormire di meno,i problemi vanno risolti da svegli…”

giovedì 4 giugno 2009

C' ERA UNA VOLTA UNA STRETTA DI MANO....

Oggi per Roberto doveva essere un gran giorno, finalmente dopo 2 anni di precariato era arrivato il momento tanto atteso,la firma sul nuovo contratto di lavoro.
Roberto per l'occasione si era messo la tuta da lavoro migliore che aveva arrivando in ditta con largo anticipo,non capita tutti i giorni di firmare un contratto a tempo indeterminato.
Il ragazzo aveva solo 20 anni,ma dopo aver sudato le 14 fatiche del precario DOC, finalmente si apprestava a fare il grande salto...indeterminato!Roberto aveva riflettuto a lungo sul significato di quella parola e ogni tanto qualche dubbio, sindacalista e comunista per giunta ,gli sfiorava la mente.
Guardava i proprietari della sua azienda, erano molto più vecchi di lui e non capiva se era il suo di tempo ad essere indeterminato ,oppure il loro...
I dubbi però non erano così forti da farlo desistere e quella mattina il sorriso a 16/9 irradiava i volti cupi dei suoi colleghi di lavoro.
La giornata finì velocemente e Roberto fu chiamato dal suo capo in amministrazione,appena entrato in ufficio si accorse che l'atmosfera non era quella da grandi cerimonie.Il suo capo la fece breve gli disse che aveva preparato una proroga di un'altro anno alle stesse condizioni contrattuali, prendere o lasciare....
Roberto timidamente chiese al capo se si ricordava cosa aveva detto 2 anni prima,cercò di rammentargli il contratto a tempo indeterminato che gli aveva promesso dopo il periodo di apprendistato.
Il capo naturalmente negò tutto e allora Roberto stupefatto disse:

"lei ha promesso,mi ha dato la mano!"

Il capo abbassando la testa rispose:

"le promesse al giorno d' oggi vanno autenticate non con una stretta di mano ma con una firma su un pezzo di carta...."

Roberto andando a casa pensava alle parole del suo capo, ricordava bene la sua prima stretta di mano,erano trascorsi 16 anni,suo cugino gli aveva prestato la sua macchina telecomandata a patto che lui tenesse il becco chiuso su alcuni guai che aveva combinato.
Ricordava bene le sue parole

"dammi la tua parola che non dirai nulla" e poi mi strinse la mano...

Roberto era piccolo e non capiva quel gesto il cugino aggiunse:

"ogni patto tra uomini si firma con una stretta di mano questo è per dar più valore alla parola data"

Roberto arrivato a casa salì in camera sua,sul muro della sua stanza un poster dominava su tutto, thor,iron man ,cap, si stringevano la mano per dare un segno ancora più forte alla loro unione...
Il ragazzo pensava alle parole del suo capo e cercò di immaginare i suoi eroi chini a firmare un contratto su una scrivania....
Roberto dopo quel pensiero fu ancora più convinto della decisione presa,aveva liquidato il suo capo con poche e semplici parole:
" Io non posso lavorare per una persona che da così poca importanza ad una stretta di mano, mi vergogno per lei..."

Il ragazzo Guardo nuovamente il poster e pensando ad alta voce disse:
" Chissà se Thor usa il martello per firmare...."

mercoledì 27 maggio 2009

piani strategici




Una volta non esisteva il piano ferie chiudevamo tutti ad agosto e via per le vacanze,ora invece la nostra vita è condizionata da questo fatidico piano.
Già il nome dice tutto, sembra di andare in guerra,si fanno strategie per far incazzare tutti,perchè naturalmente il dipendente deve pur soffrire,così poi la vacanza se la gode meglio.
Alla televisione c'è il telegiornale delle 13, un uomo è stato arrestato con l'accusa di " furto con destrezza", io ora mi immagino come quest' uomo vada in giro fiero per il carcere, si vanterà con tutti i detenuti dicendo:
"tu per cosa sei dentro? uno scippo?un furto a mano armata?Be io non sono un pivello come voi,a me hanno dato un anno,per furto con destrezza...sono un professionista io,non mi abbasserei mai a fare delle rapine come le vostre".
Immagino anche che uno di quelli incarcerati per furto con scasso,lo stia facendo abbassare per bene ,scassinandogli l'unico punto dove la destrezza non esiste....
Vabbe, sono le 13.15, il telefono squilla è la mia ragazza, mi comunica che oggi le hanno chiesto il piano ferie,io già tremo di paura al solo pensiero, mi dice che le nostre ferie tanto per cambiare non coincidono.Io ,povero illuso, senza destrezza le chiedo se si può far qualcosa per cambiare questa partita di risiko, e lei mi dice che siamo rimasti con 3 territori e 8 carrarmati.
Vabbe, come al solito il tutto si aggiusterà a 10 giorni dalla partenza,questo piano strategico ci costerà un fottio,ma non si può immaginare un'azione congiunta di numerose forze in campo che costi poco?
Mi sento come un giocatore di risiko che deve conquistare 24 territori.......



sabato 23 maggio 2009

Tavola per contest tunuè numero 6



Be ho partecipato insieme a Francesco Trifogli al concorso della tunuè per la rivista mono 6.....
La storia doveva essere di una pagina e doveva avere come soggetto "i classici della letteratura"....
Ho scelto "il castello di Kafka", chi ha letto il romanzone capirà,per gli altri c'è wikipendia...se poi ancora non capite allora si spiega come mai non abbiamo vinto auauuauau....

mercoledì 20 maggio 2009

Saloon




Il mia gola secca urlava di dolore ,avevo bisogno di liquidi,niente era più rinfrescante di un bel bicchierino di whisky al saloon di di jhon.
In giro non vi era un anima viva,il deserto a confronto non era nulla, forse tutti avevano avuto la mia pensata.
Apro la porta del saloon con un colpo secco,questa si lamenta come una mucca al mattatoio,come pensavo la citta si era trasferita interamente nel locale.
Il saloon di Jhon non era gran cosa,le mure si reggevano in piedi per miracolo come il vecchio tom,che sfidava il tempo ad una gara ad oltranza.
Una volta una persona mi chiese se secondo me era nato prima l'uovo o la gallina ,io risposi che non lo sapevavo,ma che se andavano da Tom lui sicuramente era presente al fatto.
Mi avvicinai al bancone a passi lenti,non volevo svegliare l'atmosfera che dormiva nel locale.
Al tavolo di destra Alfred ,con il solito trucco degli assi ,rubava il tempo e non solo, a quattro sventurati che probabilmente erano da poco arrivati.
In fondo alla stanza,Margaret mostrava il meglio di se,nascondendo il resto in camera al piano superiore.La donna non era più giovane da tempo,come neppure lo erano i suoi clienti che, le erano stati fedeli come un avvoltoio alla carcassa.
Al bancone jhon puliva l'unico bicchiere decente di tutto il locale, mi chiese come al solito cosa volevo,le possibilità erano due, o dell'acqua sporca di giornata ,oppure il solito bicchiere di whishy, limpido come il piscio di un bimbo.
Tenevo troppo ai miei reni, erano l'unica cosa sana che avevo e quindi optai per la seconda scelta.
La pistola attaccata al cinturone,strisciò contro il bancone ricordandomi che la stella di latta attaccata al mio petto aveva un significato.
Salutai jhon e mi diressi verso la porta che dava sul nulla,su una città divorata dal tempo che sembrava non andarsene più.

lunedì 16 marzo 2009

DOLCE DORMIRE




Questa è la terza notte ,ho gli occhi piantati nel vuoto, cerco qualcosa che possa farmi dormire,non vedo nulla,sento solo il rumore dello scarico del bagno che perde, è preciso come un orologio svizzero, l’ ho cronometrato la sera prima,una goccia al secondo.
Le ho provate tutte,ho contato le pecore,ho ripetuto all’infinito frasi senza senso,ho bevuto infusi cinesi,tailandesi la solita e innocua camomilla,ho preso persino sonniferi ma nulla, queste palpebre sono come le finestre del colosseo ,vecchie ma sempre aperte.
Mi alzo a fatica dal letto,le mie ossa mi ricordano che sono passati 50 anni,quanto vorrei tornare indietro ,mia mamma mi diceva che da bambino non facevo altro che dormire,forse è per quello che ora ho due trolley sotto gli occhi.Ho consumato tutte le ore di sonno quando ero in fasce,chissà se c’è un modo per potersi ricaricare,forse andando alle poste, li magari hanno una carta prepagata con ore di sonno arretrate,ormai in quel posto hanno di tutto,manca solo che mentre attendi di pagare una bolletta o di inviare un pacco ti vendano un etto di mortadella.
Mi sto togliendo il mio bellissimo pigiama di flanella a righe ,è da circa 15 anni che ce l’ ho, mi piace perché è caldo ed accogliente e poi, perché e l’ultimo regalo dell’unica donna che io abbia mai amato e che per 20 anni, ha condiviso con me questo letto in ferro battuto,prima mi sembrava il letto più bello del mondo ora quel ferro così nudo e così freddo, mi ricorda il venerdì santo.
Ho deciso, che se non posso dormire, allora sfrutterò questo tempo in maniera migliore che guardando le solite pubblicità erotiche notturne davanti al mio vecchio ed indistruttibile mivar da 21 pollici,penso che abbia la mia età gli ho dato persino un nome,l’ ho chiamato Luca come il figlio che non ho mai avuto.
Abito a Roma e mi lamento sempre che non posso visitarla col dovuto rispetto,c’è sempre troppa gente in giro,troppo rumore , le macchine con il loro smog danno un grosso contributo alle case farmaceutiche e agli addetti alla ristrutturazione dei numerosi monumenti storici anneriti.
E’ novembre ed è normale che faccia freddo alle 2 di notte,il mio impermeabile cerca di far il possibile per non farmi morire per assideramento,il mio quartiere di notte è bellissimo,abito a monteverde vecchio vicino a villa Pamphili, decido di arrivare a trastevere a piedi.
In giro non c’è un cane anche se poi la mattina devi fare la gincana sui marciapiedi per poter evitare gli escrementi che lasciano sui marciapiedi.
Dopo circa 30 minuti arrivo alla piazza principale,Santa Maria in trastevere ,di solito nel weekend c’è tantissima gente a quest’ora,giovani di ogni età e di ogni nazione,oggi però è martedì e c’è solo qualche netturbino che, raccogliendo la numerosa spazzatura,maledice il fatto di non essere nato a Poggibonsi .
Mi fermo a guardare il campanile che segna le 2:30 ,l’illuminazione lo rende bellissimo di notte sembra fatto d’oro,poi mi ricordo che è una chiesa e che forse è veramente fatto d’oro,mi ricordo una frase letta su un libro molto famoso,penso sia il più letto al mondo:
“spogliatevi delle vostre ricchezze e seguitemi”,mi sa che questi hanno fatto un percorso leggermente diverso.
Mi dirigo ora verso il Tevere ,camminando molto lentamente e cercando di assaporare il tutto,preoccupato di poter perdere qualche sapore che in 50 anni non avevo ancora provato.
Arrivo alla fermata dell’autobus notturno,al suo interno ci sono solo due uomini di colore mi guardano male,è proprio vero che Roma si sta riempiendo di razzisti,che colpa ne ho io se il colore della mia pelle è diverso dalla loro.
Mi appoggio al finestrino e guardo fuori,molte strade sono al buio,solo le ambasciate e i monumenti più importanti sono ben illuminati,e vicino ad essi ci sono le pattuglie di militari tanto pubblicizzate dal sindaco, per impedire le continue violenze sessuali nei confronti delle donne,forse pensa che gli stupratori siano persone romantiche e che quindi possano violentare una donna all’ombra del colosseo.
Arrivo alla stazione termini scendo,il degrado totale! Cammino guardandomi attorno ma stavolta solo per paura che qualcuno mi accoppi per derubarmi,qui neppure i violentatori si ci avvicinerebbero e infatti c’è solo una pattuglia di due carabinieri davanti all’ingresso che si riscaldano dentro l’auto.
Sento una voce ,qualcuno mi sta chiamando

“Hei tu ,vieni qua!”

Non so perché ma non scappo e mi avvicino ad una sorta di riparo fatto di cartoni che mi ricorda la cuccia di Bobbi, il mio pastore tedesco, solo che al suo interno non c’era un cane ma bensì una persona.

“Amico sei stato sfrattato pure tu? Si vede dalla faccia,questi sono tempi difficili un giorno hai una casa e una famiglia il giorno dopo hai solo te stesso”

Resto immobile ,di solito sono un gran chiacchierone ma stavolta ho la bocca che non ne vuole sapere di aprirsi forse per il freddo o forse per la domanda inaspettata.
Io non potevo essere mai sfrattato,possedevo 40 appartamenti a Roma e altre centinaia sparse per il mondo

“Non c’è bisogno che parli ,anch’io ero come te,ho delle coperte e del cartone in più,mettiti qua vicino e fatti una dormita domani avrai tempo di raccontarmi la tua storia.

Senza dir nulla presi il cartone e mi feci pure io una cuccia,poi mi misi la coperta addosso,non so perché ma sentii le palpebre appesantirsi e un istante dopo, crollai in un sonno pieno di sogni bellissimi.

Ogni notte da circa un anno dormo in stazione termini e passo le mie giornate a chiacchierare coi randagi a due zampe della zona, non posso dirgli la verità mi butterebbero fuori dal loro prestigiosissimo club, torno a casa di pomeriggio giusto per mangiare qualcosa e per portare dei fiori freschi sulla tomba di mia moglie Flavia,insomma sono un po’ come un licantropo solo che di notte non mi trasformo in un lupo mannaro .

venerdì 20 febbraio 2009

Una pallottola incompresa - Capitolo 2




"Aveva ragione la sorella, il dottore non si era suicidato qualcuno lo aveva ucciso, ora devo iniziare ad indagare meglio sulla sua vita privata.Inizierò a interrogare la sorella devo capire, se il fratello era coinvolto in qualche affare poco pulito"

Jhon, appena uscito dalla casa del dottor frey, salì a bordo della sua shelby gt 350 ,la signorina Frey abitava al 720 di halsted street,Chicago a quell'ora del mattino era sempra caotica,i taxi viaggiavano a passo d'uomo ,Jhon non aveva molta fretta e si godeva il tragitto a bordo della sua nuova auto.
Si era innamorato subito di quella shelby,appena l'aveva vista nel concessionario era entrato e aveva firmato subito il contratto,come diceva sempre agli amici,le auto non vanno prese a caso,devono riuscire a trasmettere la vera personalità di chi le guida.
L'investigatore finalmente riuscì ad arrivare a destinazione,la signorina Frey abitava al terzo piano di una modesta palazzina,jhon salì per le scale e suonò il campanello.
Jhon non aveva mai visto la signorina frey per questo, quando questa aprì la porta, rimase a fissarla in silezio per qualche secondo abbagliato dalla sua bellezza.

"La signorina Frey?"

"Si sono io e lei chi è?"

"Sono Jhon Wood ,ci siamo sentiti per telefono questa mattina"

"Prego entri pure,stavo aspettando con ansia sue notizie"

Appena entrato Jhon sentì un forte profumo di fiori,al centro del tavolo del salotto vide un vaso con dentro un mazzo di rose rosse ancora avvolte nella carta e con un bigliettino attaccato.


"Scusi il disordine,ma ho una miriade di cose da fare e la morte di mio fratello mi ha scosso non poco,stavo preparando del caffè ne vuole una tazza?"


"Si una tazza di caffè è proprio quel che ci vuole.
Questa mattina ,dopo la sua telefonata, sono subito andato a casa di suo fratello e non ho avuto il tempo di fare colazione."

Jhon intanto si era seduto su una sedia vicino al tavolo e furtivamente aveva letto il biglietto,vi erano scritte solo due parole " TI AMO" firmato JB.

La ragazza portò due tazze di caffè e ne porse una all'investigatore

"Grazie signorina Frey."

"Mi chiami pure Sara,ora tornando a mio fratello può dirmi che ne pensa?"

"Aveva ragione lei,suo fratello non si è suicidato e stato ucciso,vorrei sapere come ha fatto ad intuirlo."

"Semplice mio fratello è molto credente,ha sempre vissuto seguendo gli insegnamenti del vangelo ed in più,diceva sempre che la vita era un grande dono e che non capiva le persone che si suicidavano"

"Suo fratello era credente e seguiva il Vangelo quindi, suppongo che non si immischiava in affari poco puliti.Ci rimangono poche piste quella sentimentale e il lavoro,sa dirmi se suo fratello aveva qualche storia o se si era innemicato qualcuno?"


"Mio fratello non aveva avventure in quanto, come ho detto prima, seguiva il Vangelo e non ci sono molte donne pazienti che intendono fare sesso solo dopo il matrimonio,a lavoro invece so che era in contrasto con un primario all'ospadale in cui lavorava".


"Questo primario lo odiava cosi tanto da volerlo morto?"

"Mio fratello e quasi arrivato alle mani 1 mese fa con questo tizio"

"Ma non era una persona religiosa e pacifica suo fratello?"

"Si ma Albert Driù,cosi si chiama,aveva osato offendere in maniera pesante la Chiesa e l'aveva fatto con l'unico scopo di provocare mio fratello."

"Sa perchè questo Albert ce l'aveva con suo fratello?"

"Si, mio fratello gli aveva soffiato il posto di responsabile sanitario,grazie anche a qualche raccomandazione venuta proprio dal vescovo di Chicago"

"Ora devo andare,domani mi recherò all'ospedale e farò qualche domanda a questo Albert,mi può dire la struttura ospedaliera in cui lavorava suo fratello?"

"Lavorava al Mercy Hospital,mi raccomando voglio essere informata di tutto"


Jhon allontanandosi dalla casa di Sarah Frey pensava solo ad una cosa,chi poteva regalare delle rose rosse il giorno dopo la morte del fratello?

lunedì 16 febbraio 2009

Fanon-La venuta dell'impero




Il colpo di mazza aveva appena sfiorato il costato di Fanon ma questo, era bastato a procurargli un dolore lancinante, era proprio vero che combattere contro un troll di montagna non era uno scherzo.
Fanon iniziò a girare intorno al suo nemico,era enorme e potente ma non poteva essere veloce quanto lui e inoltre, l'elfo aveva dalla sua i poteri magici della sua terra .Improvvisamente il troll scattò in avanti facendo roteare la mazza di legno sopra la testa ,Fanon stavolta non si fece prendere alla sprovvista ,scattò verso il suo nemico e prima che questi potesse fare qualcosa sguainò la sua spada e tenendola con tutte e due le mani colpì il troll alla gamba destra.
Il troll ruggi dal dolore,la ferita sanguinava abbondantemente,Fanon senza perder tempo riattaccò il gigante,non voleva far prender fiato al nemico,anche perché sapeva che non gli sarebbero capitate molte altre occasioni come quelle.
L' elfo scattò nuovamente in avanti con la spada tenuta sopra la testa sempre a due mani,arrivato vicino al nemico fece un balzo,questa volta Fanon mirava alla testa,il troll però trovò la forza per reagire e con la grossa mazza parò il colpo.La parata fu cosi potente che Fenon fu scagliato contro un albero ,il dolore aveva tolto quasi del tutto le forze all'elfo,che si rialzò da terra con fatica.

"Non pensavo che questo troll potesse darmi tutti questi problemi,dovrò utilizzare nuovamente la magia"

Fenon mise un ginocchio a terra e toccando il suolo con il palmo della mano, pronunciò le parole magiche tramandategli dai suoi avi.

"Tula, hama neva i’naur"

Sotto i piedi del troll spuntarono delle radici che lo bloccarono a terra,il gigante non riusciva a liberarsi e più si muoveva, più le radici gli si attorcigliavano addosso.
Fanon scattò nuovamente in avanti,il suo nemico questa volta non poteva fare nulla era completamente bloccato ,il colpo calò veloce e inesorabile,il troll non ebbe neppure il tempo di fiatare la spada gli aveva staccato di netto la testa dal collo.

"I troll di montagna non si spingono così lontano dai loro territori,
sanno benissimo che qui non sono benvenuti.

Fanon si avvicinò al troll che giaceva per terra senza vita e iniziò ad osservarlo attentamente.

"Questa armatura e fatta da mani esperte,non e la soltita maglia di cuoio con anelli in ferro tipica di questa razza;ci può essere solo una spiegazione,la grande guerra sta per iniziare.
Devo tornare ad Alaxia e avvisare tutti,non possiamo farci trovare impreparati e questa volta,dobbiamo opporci all'impero!"

venerdì 6 febbraio 2009

La mia pulsazione





Finalmente è arrivato il giorno tanto atteso, oggi guiderò l'auto dei miei sogni che ora è diventata realtà.
Ho lavorato, fin da piccolo con un unico scopo domare 425 cavalli in unica volta e oggi ci riusciro!I miei dicono che sono pazzo a sperperare cosi tutti i miei risparmi, mi dicono che farei meglio a comprarmi una casa e che devo pensare al mio futuro, io forse un pò maleducatamente gli ho risposto che non voglio vivere una vita cupa come la loro,una macchina non può cambiare la vita ma questa si!Correva l'anno 69 quando uscì il primo modello, dopo 40 anni è tornata più bella che mai,appena ho saputo la notizia mi sono fiondato al primo concessionario e ho prenotato il modello all'istante,ho firmato con il sangue 4 kg di cambiali, ora è mia gia vedo le facce invidiose dei miei amici, non la farò guidare a nessuno!
Eccomi davanti al concessionario entro e vado dal venditore che da lontano mi fa un gesto per farsi vedere.

"Buongiorno signor Holmes è arrivato finalmente il giorno tanto atteso, la macchina dovrebbe essere pronta mi segua in officina"

Ecco che inizio a sudare freddo manca cosi poco ,ho aspettato 40 anni questo momento,avevo 20 anninel 70 ora ne ho 60, stringo forte nella mano destra il sacchetto con dentro un oggetto che mi porto dietro da quasi mezzo secolo.
Arriviamo in officina, ci avviciniamo piano piano ad una macchina coperta da un telo, il venditore mi guarda facendomi un grosso sorriso.

"Signor Anderson è pronto?"

Il venditore mette una mano sul telo e a quel punto si sente uno sparo arrivare alle mie spalle, mi giro e vedo tre persone con un passamontagna in testa che dicono

"Questa è una rapina, state calmi e nessuno si farà male!"

Non oggi cazzo, ho aspettato tutto questo tempo, i tre si avvicinano con i fucili puntati su di noi e ci dicono di metterci sdraiati a pancia in giu, il venditore e il meccanico senza perder tempo fanno come ordinatogli,io no.

Il tipo più grosso si avvicina a me :

"Hei vecchietto non hai sentito, sei sordo?"

"Ho sentito benissimo e vi invito a posticipare la rapina, mi stavano consegnando l'auto ho aspettato 40 anni e non ho intenzione di rimandare oltre, quindi andatevene!"

Il bestione senza pensarci due volte mi colpisce con il calcio del fucile in pieno volto,cado a terra,ma mi rialzo immediatamente.

"Senti vecchio non ho voglia di far saltare le cervella a nessuno ti ho detto che devi metterti giu!"

Stavolta il colpo è diretto alla bocca dello stomaco,casco a terra come un sacco di patate.
Il rapinatore si rivolge agli altri due compagni che intanto erano andati a prendere le chiavi di tre auto nell'ufficio del capo officina.
Il ladro leva il telo alla mia auto
"Vecchietto non ti sembra che un auto cosi non sia adatta a te? Dai ti stiamo facendo un favore, ti daranno un auto più alla tua portata.
Gli altri due complici erano gia partiti a bordo di altre due auto.

"Ok nonno ti devo salutare, stammi bene"

Il ladro era entrato nella mia macchina e aveva messo in moto.
"No, non posso che tutto questo accada!"Senza pensarci due volte mi alzo e mi butto sull'auto che gia era in movimento, con le mani mi tengo ai bordi del vetro anteriore in modo da non far vedere più nulla al ladro.

"Brutto pezzo di merda, ti ho detto che ho aspettato 40 anni questo momento e non sarà un moccioso come te a rovinarmelo. Poi ti volevo dire una cosa il vecchietto, come mi definisci tu, si chiama Larry Holmes e nel 1981 è diventato campione del mondo dei pesi massimi battendo MOHAMMED ALÌ!

Carico il destro e con tutta la forza che mi è rimasta in corpo sfondo il vetro,il colpo e cosi forte che prendo in pieno volto anche il rapinatore facendolo svenire,la macchina ora è senza controllo e viaggia dritto verso un pilastro dell'officina,mi butto a terra poco prima dell'impatto.
Finisco contro un'auto parcheggiata li vicino, sento un grosso botto mi giro e vedo la mia macchina accartocciata contro il palo, con le lacrime agli occhi mi avvicino velocemente all'auto,mi guardo intorno cercando il sacchetto che avevo in mano prima che tutto questo accadesse.
Lo trovo a poca distanza dal punto dove l'auto aveva impattato, poi arrivo davanti alla portiera del guidatore,la apro.

"Brutto stronzo hai visto cosa hai fatto alla mia macchina"

Prendo il ladro e lo scarvanento fuori dall'auto, mi siedo sul sedile e tiro fuori il contenuto del sacchetto.

"Piccola mia questo l'ho comprato 40 anni fa, finalmente il mio sogno si è avverato".
Tiro fuori dal sacchetto due dadi rosa enormi e li metto sullo specchietto retrovisore.

venerdì 23 gennaio 2009

Una pallottola incompresa - Capitolo 1



L'odore della polvere da sparo era ancora presente nella stanza,l'investigatore privato Jhon Wood lo sentiva chiaramente,era inconfondibile per lui , un pò come per noi il profumo del caffè appena alzati.
Il cadavere del Dottor Frey era ancora sulla poltrona,dove lo avevano ucciso mentre stava leggendo il quotidiano del giorno prima,la scena del crimine ormai era piena di agenti della polizia locale.
"Buongiorno commissario Anderson che si dice?"

Il commissario preso alla sprovvista fece cadere il sigaro che teneva fra le dita.

"Maledizione Wood, mi hai fatto prendere un colpo e poi che diamine ci fai qua?
Questa è una scena del crimine e solo la polizia può stare qui,non è certo un posto per un investigatore privato da 4 soldi come te!"

"Diciamo che l'investigatore da quattro soldi come dici tu è stato chiamato dalla sorella della vittima,mi ha chiesto di investigare sull'omicidio del fratello ,mi sa che non si fida molto della polizia.Comunque avrei delle cose da chiederti,per esempio l'ora del decesso e se avete trovato l'arma del delitto o qualche altro indizio,naturalmente non vi intralcerò nelle indagini e anzi, ogni volta che scoprirò qualcosa sarete il primo a saperlo"

Il commisssario ora guardava Wood come a volerlo fulminare, poi i muscoli del viso iniziarono a rilassarsi e lasciarono largo ad un sorriso.

"Wood il caso è risolto, si tratta di suicidio mi sa che questa volta la tua cliente non ti darà un dollaro,il dottor ha deciso di farla finita verso le 22:00 con un colpo della sua calibro 9 regolarmente denunciata,un colpo dritto in mezzo alla fronte,l'arma è li per terra a breve avremo la perizia della scentifica sulle impronte"

Wood si avvicinò lentamente alla vittima,osservò il foro d'entrata del proiettile e poi guardo da dietro lo schienale della poltrona.

"Commisario lei dice che è stato suicidio,quindi mi deve spiegare alcune cose.
La pistola è una calibro 9,voi la conoscete bene visto che la polizia ne utilizza un modello simile, mi dica come è possibile che il proiettile da una distanza cosi ravvicinata non abbia avuto la potenza per trapassare cranio ,poltrona e andarsi a conficcare sul muro che dista solo un metro e mezzo dal punto dove la pistola si pensi abbia fatto fuoco?Ho un'altra osservazione da fare,se io volessi uccidermi il giornale lo appoggerei sul tavolo,perchè invece e li buttato per terra aperto sulla pagina sportiva?"

Il commissario ora era di nuovo nervoso,si avvicinò al cadavere e come aveva fatto Wood guardò dietro lo schienale,poi prese un accendino dalla tasca e accese il sigaro

"Mi sa che forse stavolta siamo stati un pò precipitosi, Wood tu hai gia in mente qualcosa?"


"Non posso esserne sicuro perchè al momento abbiamo pochi indizzi e non abbiamo i reperti della scentifica,io però mi sono fatto una mezza idea."

L'investigatore fa cenno al commissario di seguirlo ,poi si allontana di circa tre passi in direzione opposta a quella in cui si trova il cadavere,si ferma sotto l'arco che da sull'altra stanza.

"Commissario io penso che l'assassina abbia chiamato il dottore da qui,quest'ultimo a spostato con la mano destra il giornale che stava leggendo e BOOM un colpo dritto in fronte"

Il commissario Anaderson fece un cenno con la testa per far capire che aveva capito.

"Si forse è andata come dici tu,ma perche sei così sicuro che sia una donna l'assassino?

"Chi l'ha ucciso doveva sapere bene dove il dottore teneva la pistola ,l'assassina era in casa e Frey lo sapeva; ora avendo questi indizzi non nota nulla di strano?"

Il commissario fece di no con la testa

"Commissario la vittima indossa una camicia da notte,mi dica lei ne ha una?E se si quando se la mette?"


"Si io ne una simile ,la indosso di solito dopo cena quando io e mia moglie ci sediamo in salotto a guardare la tv.Forse ho capito,io non indosserei mai la camicia da notte se in casa ci fossero ospiti,quindi lei mi dice che il dottor Frey si sentiva in intimità con la persona che in quel momento era in casa con lui"

Wood fece un cenno di assenso, poi prese una sigaretta dalla tasca dell'impermeabile,con un fiammiffero l'accese e inspirò avidamente il fumo.L'investigatore faceva sempre cosi quando riusciva a far capire una sua teoria a qualcuno, era come la sigaretta dopo il sesso ci vuole, ci sta.

mercoledì 14 gennaio 2009

ULTIME NOTE A NEW ORLEANS




Mi chiamo Louis e oggi suonerò per l'ultima volta alla casa del jazz di New Orleans,mi hanno detto che la mia musica non è all’altezza del locale e quindi mi hanno dato il benservito.

Questa gente non la capirò mai, prima mi hanno detto di aggiungere qualcosa alla mia musica ,per renderla unica nel suo genere e poi mi scaricano cosi.

Io però sono contento di aver seguito il loro consiglio ,l’aver aggiunto quel particolare ai miei brani me li fa sentire veramente unici,sono un italo-americano i miei genitori sono siciliani, come non potevo aggiungere qualcosa che portasse il calore della mia terra d’origine.

Ma adesso non devo perdere molto tempo,devo preparare la serata cercherò di renderla indimenticabile, dopo oggi tutti si ricorderanno di louis e la New Orleans Gang poi vedremo che si farà,non posso farmi vedere triste i ragazzi hanno bisogno di me,la serata sarà un sucessone !

Mike il pianista della band si avvicina e mi chiede con che brano iniziamo la serata,ci penso un po’ di solito partiamo con “just a gigolo” ma stavolta voglio iniziare con un nuovo brano e quindi gli dico “Mike oggi non sarà la nostra fine oggi si aprirà un nuovo capitolo ,partiamo con Angelina e poi continuiamo con sing ,sing” Mike mi sorride e mi dice “ li portiamo in cielo stasera!”

Scrissi Angelina 4 mesi fa ,quando conobbi la donna che poi diventò la mia seconda moglie,lo ricordo benissimo ,lei era li a sorseggiare il suo drink vicino al bancone del bar, un suo semplice sorriso mi diede i brividi ,dopo il concerto le andai incontro ,mi avvicinai e le dissi che il suo sorriso mi aveva distratto e che quindi per farsi perdonare doveva concedermi un’ appuntamento.

Iniziammo a vederci quasi tutti i giorni,io non sono un tipo che ha molta pazienza e dopo solo un mese le chiesi di sposarmi, lei sorrise e per prendere tempo mi disse che avrei dovuto scriverle una canzone e che forse dopo mi avrebbe potuto dire di si.

Non persi tempo ,mi bastarono due giorni, misi giù il testo e con i ragazzi iniziai a provare il brano,dopo un mese invitai Angelina ad una delle nostre prove e li gli feci ascoltare la canzone che avevo scritto per lei,poi naturalmente le rifeci la proposta e stavolta lei disse di si.

Non ho mai cantato questa canzone in pubblico ,quindi oggi sarà il suo debutto e Angelina come al solito sarà seduta al bancone a farmi venire i brividi.

Mike mi fa notare che è ora e che dobbiamo salire sul palco,tutto è pronto e inizia la nostra performance in questo locale storico di New Orleans ,un giorno ci ritornerò da jazzista affermato e tutti faranno la fila per potermi ascoltare,ora però so solo che sarà la fine.

Tony parte con la batteria ed io inizio a cantare,mike al pianoforte ammicca alla ragazza che vende le sigarette come solo lui sa fare, e io canto con i brividi guardando il bancone del bar.

“ Ti voglio bene
Angelina I adore you
E vol-glio be-ne
Angelina I live for you


E un pas-sio-ne
You have set my heart on fire
But Angelina
Never listens to my song”

Il pubblico inizia ad applaudire e una coppia in seconda fila inizia a ballare ,noi siamo carichi le dite volano sugli strumenti,la musica è olio scivola nell’aria è tutto perfetto e io continuo a cantare

“C'e' la luna mezza 'o mare
Mamma mia m'ho maritari
Figlia mia a cu t' ho dare
Mamma mia pensaci tu”

Per noi è l’ultima sera ma e come se fosse l’inizio e non la fine,dentro di me qualcosa mi dice di esagerare e di lasciare tutti a bocca aperta ,scendo dal palco con la tromba e inizio a suonare seduto sui tavoli dei clienti,il titolare mi guarda male,ma non mi importa ora si fa a modo mio.

Arrivo al bancone del bar dove concludo il pezzo e senza prender pause o dire nulla do un bacio lunghissimo alla mia Angelina ,lei mi da una carezza sul viso, io bevo un bicchierino che era sopra al bancone e risalgo sul palco e continuo il concerto.

La serata si conclude verso le 23.30 ,siamo esausti abbiamo suonato per ben due 2 ore e mezza di fila senza pause,sto scendendo dal palco quando noto una persona che cammina verso di me,mi da il suo biglietto da visita e mi dice”A New York la tua musica piacerebbe,quindi chiamami appena puoi “

Mi infilo in tasca il biglietto e senza dire nulla vado verso il bancone,questa notte basta musica ,ora c’è solo Angelina.