venerdì 20 febbraio 2009

Una pallottola incompresa - Capitolo 2




"Aveva ragione la sorella, il dottore non si era suicidato qualcuno lo aveva ucciso, ora devo iniziare ad indagare meglio sulla sua vita privata.Inizierò a interrogare la sorella devo capire, se il fratello era coinvolto in qualche affare poco pulito"

Jhon, appena uscito dalla casa del dottor frey, salì a bordo della sua shelby gt 350 ,la signorina Frey abitava al 720 di halsted street,Chicago a quell'ora del mattino era sempra caotica,i taxi viaggiavano a passo d'uomo ,Jhon non aveva molta fretta e si godeva il tragitto a bordo della sua nuova auto.
Si era innamorato subito di quella shelby,appena l'aveva vista nel concessionario era entrato e aveva firmato subito il contratto,come diceva sempre agli amici,le auto non vanno prese a caso,devono riuscire a trasmettere la vera personalità di chi le guida.
L'investigatore finalmente riuscì ad arrivare a destinazione,la signorina Frey abitava al terzo piano di una modesta palazzina,jhon salì per le scale e suonò il campanello.
Jhon non aveva mai visto la signorina frey per questo, quando questa aprì la porta, rimase a fissarla in silezio per qualche secondo abbagliato dalla sua bellezza.

"La signorina Frey?"

"Si sono io e lei chi è?"

"Sono Jhon Wood ,ci siamo sentiti per telefono questa mattina"

"Prego entri pure,stavo aspettando con ansia sue notizie"

Appena entrato Jhon sentì un forte profumo di fiori,al centro del tavolo del salotto vide un vaso con dentro un mazzo di rose rosse ancora avvolte nella carta e con un bigliettino attaccato.


"Scusi il disordine,ma ho una miriade di cose da fare e la morte di mio fratello mi ha scosso non poco,stavo preparando del caffè ne vuole una tazza?"


"Si una tazza di caffè è proprio quel che ci vuole.
Questa mattina ,dopo la sua telefonata, sono subito andato a casa di suo fratello e non ho avuto il tempo di fare colazione."

Jhon intanto si era seduto su una sedia vicino al tavolo e furtivamente aveva letto il biglietto,vi erano scritte solo due parole " TI AMO" firmato JB.

La ragazza portò due tazze di caffè e ne porse una all'investigatore

"Grazie signorina Frey."

"Mi chiami pure Sara,ora tornando a mio fratello può dirmi che ne pensa?"

"Aveva ragione lei,suo fratello non si è suicidato e stato ucciso,vorrei sapere come ha fatto ad intuirlo."

"Semplice mio fratello è molto credente,ha sempre vissuto seguendo gli insegnamenti del vangelo ed in più,diceva sempre che la vita era un grande dono e che non capiva le persone che si suicidavano"

"Suo fratello era credente e seguiva il Vangelo quindi, suppongo che non si immischiava in affari poco puliti.Ci rimangono poche piste quella sentimentale e il lavoro,sa dirmi se suo fratello aveva qualche storia o se si era innemicato qualcuno?"


"Mio fratello non aveva avventure in quanto, come ho detto prima, seguiva il Vangelo e non ci sono molte donne pazienti che intendono fare sesso solo dopo il matrimonio,a lavoro invece so che era in contrasto con un primario all'ospadale in cui lavorava".


"Questo primario lo odiava cosi tanto da volerlo morto?"

"Mio fratello e quasi arrivato alle mani 1 mese fa con questo tizio"

"Ma non era una persona religiosa e pacifica suo fratello?"

"Si ma Albert Driù,cosi si chiama,aveva osato offendere in maniera pesante la Chiesa e l'aveva fatto con l'unico scopo di provocare mio fratello."

"Sa perchè questo Albert ce l'aveva con suo fratello?"

"Si, mio fratello gli aveva soffiato il posto di responsabile sanitario,grazie anche a qualche raccomandazione venuta proprio dal vescovo di Chicago"

"Ora devo andare,domani mi recherò all'ospedale e farò qualche domanda a questo Albert,mi può dire la struttura ospedaliera in cui lavorava suo fratello?"

"Lavorava al Mercy Hospital,mi raccomando voglio essere informata di tutto"


Jhon allontanandosi dalla casa di Sarah Frey pensava solo ad una cosa,chi poteva regalare delle rose rosse il giorno dopo la morte del fratello?

lunedì 16 febbraio 2009

Fanon-La venuta dell'impero




Il colpo di mazza aveva appena sfiorato il costato di Fanon ma questo, era bastato a procurargli un dolore lancinante, era proprio vero che combattere contro un troll di montagna non era uno scherzo.
Fanon iniziò a girare intorno al suo nemico,era enorme e potente ma non poteva essere veloce quanto lui e inoltre, l'elfo aveva dalla sua i poteri magici della sua terra .Improvvisamente il troll scattò in avanti facendo roteare la mazza di legno sopra la testa ,Fanon stavolta non si fece prendere alla sprovvista ,scattò verso il suo nemico e prima che questi potesse fare qualcosa sguainò la sua spada e tenendola con tutte e due le mani colpì il troll alla gamba destra.
Il troll ruggi dal dolore,la ferita sanguinava abbondantemente,Fanon senza perder tempo riattaccò il gigante,non voleva far prender fiato al nemico,anche perché sapeva che non gli sarebbero capitate molte altre occasioni come quelle.
L' elfo scattò nuovamente in avanti con la spada tenuta sopra la testa sempre a due mani,arrivato vicino al nemico fece un balzo,questa volta Fanon mirava alla testa,il troll però trovò la forza per reagire e con la grossa mazza parò il colpo.La parata fu cosi potente che Fenon fu scagliato contro un albero ,il dolore aveva tolto quasi del tutto le forze all'elfo,che si rialzò da terra con fatica.

"Non pensavo che questo troll potesse darmi tutti questi problemi,dovrò utilizzare nuovamente la magia"

Fenon mise un ginocchio a terra e toccando il suolo con il palmo della mano, pronunciò le parole magiche tramandategli dai suoi avi.

"Tula, hama neva i’naur"

Sotto i piedi del troll spuntarono delle radici che lo bloccarono a terra,il gigante non riusciva a liberarsi e più si muoveva, più le radici gli si attorcigliavano addosso.
Fanon scattò nuovamente in avanti,il suo nemico questa volta non poteva fare nulla era completamente bloccato ,il colpo calò veloce e inesorabile,il troll non ebbe neppure il tempo di fiatare la spada gli aveva staccato di netto la testa dal collo.

"I troll di montagna non si spingono così lontano dai loro territori,
sanno benissimo che qui non sono benvenuti.

Fanon si avvicinò al troll che giaceva per terra senza vita e iniziò ad osservarlo attentamente.

"Questa armatura e fatta da mani esperte,non e la soltita maglia di cuoio con anelli in ferro tipica di questa razza;ci può essere solo una spiegazione,la grande guerra sta per iniziare.
Devo tornare ad Alaxia e avvisare tutti,non possiamo farci trovare impreparati e questa volta,dobbiamo opporci all'impero!"

venerdì 6 febbraio 2009

La mia pulsazione





Finalmente è arrivato il giorno tanto atteso, oggi guiderò l'auto dei miei sogni che ora è diventata realtà.
Ho lavorato, fin da piccolo con un unico scopo domare 425 cavalli in unica volta e oggi ci riusciro!I miei dicono che sono pazzo a sperperare cosi tutti i miei risparmi, mi dicono che farei meglio a comprarmi una casa e che devo pensare al mio futuro, io forse un pò maleducatamente gli ho risposto che non voglio vivere una vita cupa come la loro,una macchina non può cambiare la vita ma questa si!Correva l'anno 69 quando uscì il primo modello, dopo 40 anni è tornata più bella che mai,appena ho saputo la notizia mi sono fiondato al primo concessionario e ho prenotato il modello all'istante,ho firmato con il sangue 4 kg di cambiali, ora è mia gia vedo le facce invidiose dei miei amici, non la farò guidare a nessuno!
Eccomi davanti al concessionario entro e vado dal venditore che da lontano mi fa un gesto per farsi vedere.

"Buongiorno signor Holmes è arrivato finalmente il giorno tanto atteso, la macchina dovrebbe essere pronta mi segua in officina"

Ecco che inizio a sudare freddo manca cosi poco ,ho aspettato 40 anni questo momento,avevo 20 anninel 70 ora ne ho 60, stringo forte nella mano destra il sacchetto con dentro un oggetto che mi porto dietro da quasi mezzo secolo.
Arriviamo in officina, ci avviciniamo piano piano ad una macchina coperta da un telo, il venditore mi guarda facendomi un grosso sorriso.

"Signor Anderson è pronto?"

Il venditore mette una mano sul telo e a quel punto si sente uno sparo arrivare alle mie spalle, mi giro e vedo tre persone con un passamontagna in testa che dicono

"Questa è una rapina, state calmi e nessuno si farà male!"

Non oggi cazzo, ho aspettato tutto questo tempo, i tre si avvicinano con i fucili puntati su di noi e ci dicono di metterci sdraiati a pancia in giu, il venditore e il meccanico senza perder tempo fanno come ordinatogli,io no.

Il tipo più grosso si avvicina a me :

"Hei vecchietto non hai sentito, sei sordo?"

"Ho sentito benissimo e vi invito a posticipare la rapina, mi stavano consegnando l'auto ho aspettato 40 anni e non ho intenzione di rimandare oltre, quindi andatevene!"

Il bestione senza pensarci due volte mi colpisce con il calcio del fucile in pieno volto,cado a terra,ma mi rialzo immediatamente.

"Senti vecchio non ho voglia di far saltare le cervella a nessuno ti ho detto che devi metterti giu!"

Stavolta il colpo è diretto alla bocca dello stomaco,casco a terra come un sacco di patate.
Il rapinatore si rivolge agli altri due compagni che intanto erano andati a prendere le chiavi di tre auto nell'ufficio del capo officina.
Il ladro leva il telo alla mia auto
"Vecchietto non ti sembra che un auto cosi non sia adatta a te? Dai ti stiamo facendo un favore, ti daranno un auto più alla tua portata.
Gli altri due complici erano gia partiti a bordo di altre due auto.

"Ok nonno ti devo salutare, stammi bene"

Il ladro era entrato nella mia macchina e aveva messo in moto.
"No, non posso che tutto questo accada!"Senza pensarci due volte mi alzo e mi butto sull'auto che gia era in movimento, con le mani mi tengo ai bordi del vetro anteriore in modo da non far vedere più nulla al ladro.

"Brutto pezzo di merda, ti ho detto che ho aspettato 40 anni questo momento e non sarà un moccioso come te a rovinarmelo. Poi ti volevo dire una cosa il vecchietto, come mi definisci tu, si chiama Larry Holmes e nel 1981 è diventato campione del mondo dei pesi massimi battendo MOHAMMED ALÌ!

Carico il destro e con tutta la forza che mi è rimasta in corpo sfondo il vetro,il colpo e cosi forte che prendo in pieno volto anche il rapinatore facendolo svenire,la macchina ora è senza controllo e viaggia dritto verso un pilastro dell'officina,mi butto a terra poco prima dell'impatto.
Finisco contro un'auto parcheggiata li vicino, sento un grosso botto mi giro e vedo la mia macchina accartocciata contro il palo, con le lacrime agli occhi mi avvicino velocemente all'auto,mi guardo intorno cercando il sacchetto che avevo in mano prima che tutto questo accadesse.
Lo trovo a poca distanza dal punto dove l'auto aveva impattato, poi arrivo davanti alla portiera del guidatore,la apro.

"Brutto stronzo hai visto cosa hai fatto alla mia macchina"

Prendo il ladro e lo scarvanento fuori dall'auto, mi siedo sul sedile e tiro fuori il contenuto del sacchetto.

"Piccola mia questo l'ho comprato 40 anni fa, finalmente il mio sogno si è avverato".
Tiro fuori dal sacchetto due dadi rosa enormi e li metto sullo specchietto retrovisore.