lunedì 16 marzo 2009

DOLCE DORMIRE




Questa è la terza notte ,ho gli occhi piantati nel vuoto, cerco qualcosa che possa farmi dormire,non vedo nulla,sento solo il rumore dello scarico del bagno che perde, è preciso come un orologio svizzero, l’ ho cronometrato la sera prima,una goccia al secondo.
Le ho provate tutte,ho contato le pecore,ho ripetuto all’infinito frasi senza senso,ho bevuto infusi cinesi,tailandesi la solita e innocua camomilla,ho preso persino sonniferi ma nulla, queste palpebre sono come le finestre del colosseo ,vecchie ma sempre aperte.
Mi alzo a fatica dal letto,le mie ossa mi ricordano che sono passati 50 anni,quanto vorrei tornare indietro ,mia mamma mi diceva che da bambino non facevo altro che dormire,forse è per quello che ora ho due trolley sotto gli occhi.Ho consumato tutte le ore di sonno quando ero in fasce,chissà se c’è un modo per potersi ricaricare,forse andando alle poste, li magari hanno una carta prepagata con ore di sonno arretrate,ormai in quel posto hanno di tutto,manca solo che mentre attendi di pagare una bolletta o di inviare un pacco ti vendano un etto di mortadella.
Mi sto togliendo il mio bellissimo pigiama di flanella a righe ,è da circa 15 anni che ce l’ ho, mi piace perché è caldo ed accogliente e poi, perché e l’ultimo regalo dell’unica donna che io abbia mai amato e che per 20 anni, ha condiviso con me questo letto in ferro battuto,prima mi sembrava il letto più bello del mondo ora quel ferro così nudo e così freddo, mi ricorda il venerdì santo.
Ho deciso, che se non posso dormire, allora sfrutterò questo tempo in maniera migliore che guardando le solite pubblicità erotiche notturne davanti al mio vecchio ed indistruttibile mivar da 21 pollici,penso che abbia la mia età gli ho dato persino un nome,l’ ho chiamato Luca come il figlio che non ho mai avuto.
Abito a Roma e mi lamento sempre che non posso visitarla col dovuto rispetto,c’è sempre troppa gente in giro,troppo rumore , le macchine con il loro smog danno un grosso contributo alle case farmaceutiche e agli addetti alla ristrutturazione dei numerosi monumenti storici anneriti.
E’ novembre ed è normale che faccia freddo alle 2 di notte,il mio impermeabile cerca di far il possibile per non farmi morire per assideramento,il mio quartiere di notte è bellissimo,abito a monteverde vecchio vicino a villa Pamphili, decido di arrivare a trastevere a piedi.
In giro non c’è un cane anche se poi la mattina devi fare la gincana sui marciapiedi per poter evitare gli escrementi che lasciano sui marciapiedi.
Dopo circa 30 minuti arrivo alla piazza principale,Santa Maria in trastevere ,di solito nel weekend c’è tantissima gente a quest’ora,giovani di ogni età e di ogni nazione,oggi però è martedì e c’è solo qualche netturbino che, raccogliendo la numerosa spazzatura,maledice il fatto di non essere nato a Poggibonsi .
Mi fermo a guardare il campanile che segna le 2:30 ,l’illuminazione lo rende bellissimo di notte sembra fatto d’oro,poi mi ricordo che è una chiesa e che forse è veramente fatto d’oro,mi ricordo una frase letta su un libro molto famoso,penso sia il più letto al mondo:
“spogliatevi delle vostre ricchezze e seguitemi”,mi sa che questi hanno fatto un percorso leggermente diverso.
Mi dirigo ora verso il Tevere ,camminando molto lentamente e cercando di assaporare il tutto,preoccupato di poter perdere qualche sapore che in 50 anni non avevo ancora provato.
Arrivo alla fermata dell’autobus notturno,al suo interno ci sono solo due uomini di colore mi guardano male,è proprio vero che Roma si sta riempiendo di razzisti,che colpa ne ho io se il colore della mia pelle è diverso dalla loro.
Mi appoggio al finestrino e guardo fuori,molte strade sono al buio,solo le ambasciate e i monumenti più importanti sono ben illuminati,e vicino ad essi ci sono le pattuglie di militari tanto pubblicizzate dal sindaco, per impedire le continue violenze sessuali nei confronti delle donne,forse pensa che gli stupratori siano persone romantiche e che quindi possano violentare una donna all’ombra del colosseo.
Arrivo alla stazione termini scendo,il degrado totale! Cammino guardandomi attorno ma stavolta solo per paura che qualcuno mi accoppi per derubarmi,qui neppure i violentatori si ci avvicinerebbero e infatti c’è solo una pattuglia di due carabinieri davanti all’ingresso che si riscaldano dentro l’auto.
Sento una voce ,qualcuno mi sta chiamando

“Hei tu ,vieni qua!”

Non so perché ma non scappo e mi avvicino ad una sorta di riparo fatto di cartoni che mi ricorda la cuccia di Bobbi, il mio pastore tedesco, solo che al suo interno non c’era un cane ma bensì una persona.

“Amico sei stato sfrattato pure tu? Si vede dalla faccia,questi sono tempi difficili un giorno hai una casa e una famiglia il giorno dopo hai solo te stesso”

Resto immobile ,di solito sono un gran chiacchierone ma stavolta ho la bocca che non ne vuole sapere di aprirsi forse per il freddo o forse per la domanda inaspettata.
Io non potevo essere mai sfrattato,possedevo 40 appartamenti a Roma e altre centinaia sparse per il mondo

“Non c’è bisogno che parli ,anch’io ero come te,ho delle coperte e del cartone in più,mettiti qua vicino e fatti una dormita domani avrai tempo di raccontarmi la tua storia.

Senza dir nulla presi il cartone e mi feci pure io una cuccia,poi mi misi la coperta addosso,non so perché ma sentii le palpebre appesantirsi e un istante dopo, crollai in un sonno pieno di sogni bellissimi.

Ogni notte da circa un anno dormo in stazione termini e passo le mie giornate a chiacchierare coi randagi a due zampe della zona, non posso dirgli la verità mi butterebbero fuori dal loro prestigiosissimo club, torno a casa di pomeriggio giusto per mangiare qualcosa e per portare dei fiori freschi sulla tomba di mia moglie Flavia,insomma sono un po’ come un licantropo solo che di notte non mi trasformo in un lupo mannaro .

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