giovedì 4 giugno 2009

C' ERA UNA VOLTA UNA STRETTA DI MANO....

Oggi per Roberto doveva essere un gran giorno, finalmente dopo 2 anni di precariato era arrivato il momento tanto atteso,la firma sul nuovo contratto di lavoro.
Roberto per l'occasione si era messo la tuta da lavoro migliore che aveva arrivando in ditta con largo anticipo,non capita tutti i giorni di firmare un contratto a tempo indeterminato.
Il ragazzo aveva solo 20 anni,ma dopo aver sudato le 14 fatiche del precario DOC, finalmente si apprestava a fare il grande salto...indeterminato!Roberto aveva riflettuto a lungo sul significato di quella parola e ogni tanto qualche dubbio, sindacalista e comunista per giunta ,gli sfiorava la mente.
Guardava i proprietari della sua azienda, erano molto più vecchi di lui e non capiva se era il suo di tempo ad essere indeterminato ,oppure il loro...
I dubbi però non erano così forti da farlo desistere e quella mattina il sorriso a 16/9 irradiava i volti cupi dei suoi colleghi di lavoro.
La giornata finì velocemente e Roberto fu chiamato dal suo capo in amministrazione,appena entrato in ufficio si accorse che l'atmosfera non era quella da grandi cerimonie.Il suo capo la fece breve gli disse che aveva preparato una proroga di un'altro anno alle stesse condizioni contrattuali, prendere o lasciare....
Roberto timidamente chiese al capo se si ricordava cosa aveva detto 2 anni prima,cercò di rammentargli il contratto a tempo indeterminato che gli aveva promesso dopo il periodo di apprendistato.
Il capo naturalmente negò tutto e allora Roberto stupefatto disse:

"lei ha promesso,mi ha dato la mano!"

Il capo abbassando la testa rispose:

"le promesse al giorno d' oggi vanno autenticate non con una stretta di mano ma con una firma su un pezzo di carta...."

Roberto andando a casa pensava alle parole del suo capo, ricordava bene la sua prima stretta di mano,erano trascorsi 16 anni,suo cugino gli aveva prestato la sua macchina telecomandata a patto che lui tenesse il becco chiuso su alcuni guai che aveva combinato.
Ricordava bene le sue parole

"dammi la tua parola che non dirai nulla" e poi mi strinse la mano...

Roberto era piccolo e non capiva quel gesto il cugino aggiunse:

"ogni patto tra uomini si firma con una stretta di mano questo è per dar più valore alla parola data"

Roberto arrivato a casa salì in camera sua,sul muro della sua stanza un poster dominava su tutto, thor,iron man ,cap, si stringevano la mano per dare un segno ancora più forte alla loro unione...
Il ragazzo pensava alle parole del suo capo e cercò di immaginare i suoi eroi chini a firmare un contratto su una scrivania....
Roberto dopo quel pensiero fu ancora più convinto della decisione presa,aveva liquidato il suo capo con poche e semplici parole:
" Io non posso lavorare per una persona che da così poca importanza ad una stretta di mano, mi vergogno per lei..."

Il ragazzo Guardo nuovamente il poster e pensando ad alta voce disse:
" Chissà se Thor usa il martello per firmare...."

1 commento:

  1. Più probabile che per firmare Thor usi una penna d'oca.
    Bel racconto, con la giusta dose di dolceamaro.

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